Earned Schedule: un pratica emergente per controllare i ritardi di progetto

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Come indicatore di progetto l’Earned Value ha sicuramente dimostrato la sua validità ed utilità. Peccato che con l’EV possiamo ragionare solamente in termini di costi.
Quindi non è in grado di rivelare come si colloca il progetto rispetto alla schedulazione prevista. L’idea è quella di utilizzare una serie di indicatori che possano dare un quadro del progetto tale da poterlo controllare da diversi punti di vista.

Nel tra il 2004 e il 2005 Walt Lipke ha introdotto in una pubblicazione (e poi esteso attraverso seminari, articoli e presentazioni) una tecnica che estende l’EV, ossia l’Earned Schedule.
Soprattutto, per arrivare all’ES non sono necessarie informazioni aggiuntive rispetto all’EV. Quindi non cambierà il modo in cui si collezionano i dati.

L’idea alla base dell’EC è semplice: partendo dall’Earned Value, e proiettandolo sulla curva del Planned Value, si può conoscere in quale momento della schedulazione si sarebbe dovuto raggiungere il livello di lavoro effettivamente realizzato (EV).
Quindi proiettando EV sulla curva PV si trova un punto di intersezione che, riportata sull’asse X del tempo, mostra il progresso rispetto alla programmazione prevista.

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L’Earned Schedule può essere utile per prevedere eventuali ritardi di progetto ed eventuali rischi di pianificazione, basati su progressi raggiunti. L’Earned Schedule comincia a far pesare la sua utilità verso il 15% -20% del progetto, quando ci sono dati significativi da misurare.

Sul sito www.earnedschedule.com sono disponibili tutti i dettagli e le formule di calcolo.

Bibliografia

[1] www.earnedschedule.com